Malattie della pelle: quali sono le conseguenze psicologiche?

Alcune malattie croniche della pelle che ne alterano l’aspetto possono influenzare in modo sostanziale il benessere psicologico del paziente. Patologie come acne, dermatite atopica, psoriasi, vitiligine o calvizie, possono infatti portare a depressione e isolamento sociale.

Cosa caratterizza queste malattie e come è possibile riuscire a gestirle nel modo migliore?

Lo abbiamo chiesto alla dott.ssa Paola Mosini, psicologa e psicoterapeuta di PsicoCare, e al dott. Michele Cardone, Medico-Chirurgo, Specialista in Dermatologia presso Humanitas San Pio X e l’ambulatorio Humanitas Medical Care Murat a Milano.

Quali sono le malattie più comuni della pelle che possono causare problemi psicologici? 

Esistono diverse malattie croniche dermatologiche che possono influenzare lo stato psicofisico del paziente. Tra queste troviamo:

  • Acne: è un disturbo della pelle caratterizzato dalla comparsa di lesioni di vario tipo che possono presentarsi in diverse zone del corpo (volto, torace, dorso e collo) con comedoni (punti neri e bianchi), papule, pustole e, nei casi più seri, cisti e noduli.

Se non adeguatamente trattate, le forme più severe, possono inoltre portare alla formazione di esiti cicatriziali e macchie scure persistenti.

  • Dermatite atopica: è un’infiammazione della pelle che provoca prurito della cute (può compromettere il buon riposo notturno e ridurre così la concentrazione nello studio o sul lavoro) e arrossamento.

Influisce in modo negativo anche sull’autostima e sulla socialità per via della frequente localizzazione della malattia in zone ben visibili della pelle; inoltre, quando diventa cronica o la persona che ne soffre si gratta continuamente, la pelle può ispessirsi (lichenificazione).

  • Psoriasi: è una malattia infiammatoria cronica della pelle caratterizzata dalla formazione di placche rilevate, di colore rosso acceso, rivestite da squame biancastre, presenti in particolare su gomiti, ginocchia e cuoio capelluto.
  • Vitiligine: è un disturbo di ipopigmentazione (pigmentazione irregolare della pelle) che si manifesta con chiazze bianche e opache sulla pelle delle aree esposte al sole, tra cui mani, viso, gambe e piedi.
  • Calvizie: consiste in un arretramento costante della linea dell’attaccatura dei capelli (solitamente negli uomini parte dalle regioni temporali), o nella perdita localizzata in alcune regioni del cuoio capelluto, soprattutto al vertice.

I fattori di stress psicologico possono esacerbare i sintomi di una malattia dermatologica? 

Sì, i fattori di stress psicologico possono contribuire all’eziologia o all’esacerbazione di specifiche condizioni dermatologiche come la psoriasi, l’acne e la dermatite atopica. In questi casi si parla di disturbi psicosomatici, ovvero di malattie dermatologiche che possono essere esacerbate o peggiorate dallo stress emotivo, ma non sono causate direttamente da questo.

Lo stress è un fenomeno comune nella vita di molte persone, ma se intenso e prolungato, può avere un impatto significativo sulla salute, compresa la salute della pelle. Dal punto di vista dermatologico, gli effetti dello stress sulla pelle possono essere molteplici e influenzare una vasta gamma di condizioni cutanee.

Uno dei modi principali in cui lo stress può manifestarsi sulla pelle è attraverso l’aggravamento di condizioni preesistenti o lo scatenamento di nuove problematiche. Ad esempio, l’acne, l’eczema, la psoriasi e l’orticaria possono peggiorare sotto stress. Ciò è attribuibile in parte alla risposta del sistema immunitario e all’aumento dei livelli di cortisolo nel corpo, che possono innescare processi infiammatori e influenzare la funzione barriera della pelle.

Inoltre, lo stress può contribuire alla comparsa di condizioni come la dermatite seborroica e la rosacea, che sono sensibili agli sbalzi ormonali e allo stato emotivo. I sintomi di queste condizioni, come arrossamenti, prurito e desquamazione, possono diventare più evidenti durante periodi di stress emotivo.

La riduzione dello stress è quindi importante non solo per il benessere generale, ma anche per mantenere una pelle sana.

Quali sono gli effetti psicologici più comuni derivanti da un problema alla pelle?

I problemi psicologici derivanti da tali condizioni possono includere:

·  bassa autostima

·  difficoltà ad accettare la propria immagine corporea

·  ansia e depressione

·  isolamento sociale

·  disfunzione sessuale

·  pensieri suicidari

Spesso la prospettiva del paziente rispetto alla propria condizione viene influenzata dall’atteggiamento dei suoi pari nei confronti della propria condizione della pelle.

A quali conseguenze possono portare questi effetti psicologici?

Il dolore o il disagio possono limitare la capacità di svolgere qualsiasi attività quotidiana e le frequenti visite mediche, insieme alla riacutizzazione dei sintomi (che possono richiedere la necessità di prendere giorni di malattia) possono influire sulla qualità di vita. Inoltre, la vergogna e l’imbarazzo del paziente, o il timore del giudizio da parte di altri, possono impedire alla persona di instaurare qualsiasi tipo di relazione (con un partner, amici o familiari). Infine, i pazienti con malattie cutanee croniche possono sviluppare comorbilità psichiatriche legate alla loro condizione.

Come possono essere trattati questi pazienti? 

Esistono diverse strategie che possono aiutare a gestire lo stress e a mitigarne gli effetti negativi sulla pelle. Queste includono la pratica di tecniche di rilassamento come la meditazione, lo yoga o la respirazione profonda, nonché l’adozione di uno stile di vita sano che comprenda una dieta equilibrata, un sonno adeguato e una regolare attività fisica.

Dal punto di vista dermatologico, è fondamentale adottare una corretta routine di cura della pelle che includa la pulizia delicata, l’idratazione e l’uso di prodotti adatti al proprio tipo di pelle. La visita dermatologica è fondamentale per identificare i trattamenti più appropriati per le condizioni cutanee legate allo stress e per ricevere consigli personalizzati sulla cura della propria pelle in base alle caratteristiche di quest’ultima.

A livello psicologico, laddove si strutturano condotte di evitamento sociale, frequenti soprattutto negli adolescenti, può essere necessario intervenire con un percorso psicologico mirato a sostenere l’autostima e a migliorare il rapporto con la propria immagine corporea; la pratica della Mindfulness può essere un intervento efficace per favorire l’accettazione della patologia e di sé così da migliorare la qualità di vita.

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