Anoressia, bulimia e binge eating: cosa sono i disturbi del comportamento alimentare (DCA)

Anoressia, bulimia e binge eating sono disturbi del comportamento alimentare (DCA) che colpiscono una percentuale sempre più significativa della popolazione giovanile, con conseguenze molto serie sul corpo e sulla mente.

Secondo una mappatura dei centri del Servizio Sanitario Nazionale realizzata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), l’utenza in carico è prevalentemente di genere femminile (90%), con il 59% degli utenti di età compresa tra i 13 e i 25 anni e il 6% con meno di 12 anni. Per quanto riguarda le diagnosi più frequenti, l’anoressia nervosa rappresenta il 42,3% dei casi, la bulimia nervosa il 18,2% e il disturbo da alimentazione incontrollata il 14,6%. 

Come si riconoscono i disturbi dell’alimentazione e cosa fare? 

Ne parliamo con il team di professionisti Humanitas PsicoCare

Cosa sono i disturbi del comportamento alimentare?

I disturbi del comportamento alimentare sono patologie complesse, il cui sviluppo è determinato da diversi fattori, biologici, psicologici e ambientali,  che interagiscono tra loro.

Sono caratterizzate da comportamenti alimentari definiti “disfunzionali” (restrizioni estreme o abbuffate), un’eccessiva preoccupazione per il peso e da un’alterata percezione dell’immagine corporea; tali aspetti inoltre sono spesso correlati e bassi livelli di autostima, elemento che può contribuire all’insorgenza e al mantenimento del disturbo.

I disturbi dell’alimentazione possono presentarsi in associazione ad altri disturbi psichici come per esempio disturbi d’ansia e disturbi dell’umore

Contrariamente a quanto si pensi, i disturbi del comportamento alimentare, possono colpire anche persone con un peso normale, sovrappeso e obesità.

Anoressia nervosa: i sintomi

L’anoressia nervosa è caratterizzata da un’eccessiva valutazione del peso e della forma corporea, con conseguente importante perdita di peso, dovuta alla diminuzione dell’assunzione di alimenti.

Colpisce prevalentemente il sesso femminile, soprattutto tra i 14 e i 18 anni, anche se i primi segnali, in genere, possono manifestarsi già durante la pre-adolescenza o l’inizio dell’adolescenza. 

I sintomi sono molteplici, sia fisici sia psicologici. Le problematiche associate all’anoressia nervosa sono piuttosto severe e con il tempo possono essere fatali. Spesso le persone con anoressia tendono a nascondere la propria magrezza e i problemi legati all’assunzione di cibo, negano la presenza della malattia e spesso rifiutano le cure, che quindi rischiano di essere messe in atto quando il disturbo è ormai cronicizzato.

Bulimia nervosa: cos’è e quali sono i sintomi 

La bulimia nervosa si manifesta attraverso episodi ricorrenti di abbuffate seguiti da comportamenti compensatori volti a limitare l’aumento di peso, come il vomito autoindotto, l’uso di lassativi o diuretici e un digiuno di compensazione e attività fisica.

Le persone con bulimia nervosa spesso cercano di nasconderne i sintomi, le abbuffate vengono effettuate in solitudine e si caratterizzano per l’assunzione di diverse tipologie di cibo, con violenta voracità e senza alcun piacere. 

Binge eating: cos’è il disturbo da alimentazione incontrollata

Il disturbo da alimentazione incontrollata (Binge Eating Disorder) è caratterizzato da episodi ricorrenti di abbuffate, durante i quali si consumano grandi quantità di cibo, in un tempo limitato, anche in assenza dello stimolo della fame e senza mettere in atto comportamenti compensatori. 

Questi episodi di perdita di controllo spesso si accompagnano a stati depressivi, disagi psicologici, senso di colpa e vergogna.

Disturbi del comportamento alimentare: le conseguenze per la salute

Queste condizioni possono avere gravi ripercussioni sulla salute fisica e mentale di chi ne soffre.

L’anoressia nervosa, per esempio, può causare malnutrizione, amenorrea (sospensione del ciclo mestruale), osteoporosi e altre complicanze mediche.

La bulimia nervosa, invece, può portare a disturbi dentali, problemi gastrointestinali e squilibri degli elettroliti, con possibile complicanze cardiache.

Il disturbo da alimentazione incontrollata (binge eating disorder) è associato all’obesità e alle sue relative complicanze per la salute, come Diabete di tipo 2, ipertensione e problemi cardiovascolari.

Come supportare una persona che ne soffre? 

Comunicare con una persona che soffre di disturbi del comportamento alimentare richiede particolare sensibilità ed empatia. In particolare è importante:

  • Non giudicare o commentare l’aspetto fisico: i commenti riguardanti l’aspetto fisico potrebbero aumentare l’ansia e la preoccupazione riguardo alla propria immagine corporea.
  • Non ignorare il problema o temporeggiare: intervenire tempestivamente è fondamentale per minimizzare le conseguenze fisiche e psicologiche.
  • Non forzare a mangiare (o non mangiare): forzare un cambiamento dei comportamenti alimentari può portare a resistenza e ostilità.
  • Evitare di minimizzare il disturbo: i disturbi del comportamento alimentare sono complessi, che richiedono un aiuto professionale multidisciplinare.
  • Non fare leva sul senso di colpa: i sensi di colpa possono peggiorare la situazione e non sono costruttivi. È importante mostrare invece empatia e sostegno non giudicante.

L’importanza di un trattamento precoce

Se non trattati in tempi e con metodi adeguati, i disturbi dell’alimentazione possono diventare cronici e compromettere seriamente la salute di vari organi e apparati del corpo (cardiovascolare, gastrointestinale, endocrino, ematologico, scheletrico, sistema nervoso centrale, dermatologico ecc.). All’anoressia nervosa è collegata una mortalità 5-10 volte maggiore di quella di persone sane della stessa età e sesso.

Il percorso di cura

Essendo patologie complesse, i disturbi del comportamento alimentare, richiedono una stretta e costante collaborazione tra figure professionali per garantire una diagnosi precoce e un trattamento personalizzato, adattato alle specifiche esigenze del paziente.

A seconda delle esigenze, la cura prevede l’utilizzo di terapie medico-nutrizionali, psicoterapia, gruppi educazionali, attività ricreative e/o occupazionali, il coinvolgimento dei genitori (in caso di minori).

  1. Comunicato Stampa N°05/2022- Disturbi alimentari la prima mappatura dei centri del SSN realizzata dall’ISS- Pubblicato il 24/01/2022- modificato 10/01/2022.

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Ultimo aggiornamento: Marzo 2025
Data online: Marzo 2024