Tele-riabilitazione, quali sono i programmi e gli esercizi da fare con il professionista?

La tele-riabilitazione è un trattamento che grazie alle tecnologie digitali consente di fornire servizi di riabilitazione a distanza. Nell’ambito della psicologia, esistono diversi programmi ed esercizi che possono essere attuati.

Tuttavia, la scelta specifica dipenderà dalle esigenze individuali del paziente e dalla natura del problema in questione.

Ce ne parla la dott.ssa Giorgia Sanvito, psicologa di PsicoCare.

Quando è utile la tele-riabilitazione e a chi è rivolta?

Lo scopo del trattamento riabilitativo dei DSA e delle funzioni neuropsicologiche alla base della letto-scrittura e del calcolo, come ad esempio le funzioni esecutive (memoria di lavoro, attenzione, pianificazione, inibizione, ecc.), è quello di stimolare una competenza non comparsa o comparsa in ritardo e in modo anomalo rispetto a quanto si verifica nello sviluppo., in età evolutiva è essenziale intervenire precocemente per evitare lo strutturarsi di alcune fragilità e per ostacolare il verificarsi di un “effetto a cascata” di una certa difficoltà su altri ambiti dello sviluppo. Frequentemente, infatti, la mancanza di una riabilitazione tempestiva e l’attivazione di trattamenti ritardati o poco efficaci possono avere effetti a lungo termine sulle opportunità educative, come ad esempio la scelta della scuola superiore, e sul successo professionale di un individuo e, di conseguenza, contribuire allo strutturarsi di disturbi psicologici, tra cui ansia e depressione (Brizzolara et al., 2011). 

Con la teleriabilitazione, è invece possibile avvalersi di programmi riabilitativi che possono essere svolti fuori dall’ambulatorio specialistico, a casa o a scuola, attraverso l’uso di piattaforme informatiche e tecnologiche, facilitando così l’accesso ai trattamenti, la riduzione dei costi e la precocità della presa in carico. 

Nello specifico, è possibile proporre una teleriabilitazione per potenziare:

●  la lettura, lavorando sulla diminuzione degli errori e sulla riduzione dei tempi di decodifica ad alta voce. Le persone con dislessia risultano infatti più lente e scorrette nella lettura e questo può portare anche a difficoltà nella comprensione del testo; 

●  le abilità aritmetiche, cercando di migliorare le strategie di calcolo, la discriminazione tra quantità numeriche e la comprensione dei problemi;

●  la scrittura, con l’obiettivo di ridurre gli errori ortografici e migliorare l’esposizione scritta;

●  le funzioni esecutive, come la memoria di lavoro, la pianificazione, l’automonitoraggio e l’inibizione, che sono le fondamenta su cui poggiano gli apprendimenti (lettura, scrittura, calcolo).

Inoltre, attraverso la via telematica è possibile eseguire attività indirizzate a promuovere nei ragazzi con DSA l’utilizzo di app e strumenti compensativi informatici.

Come avviene la presa in carico riabilitativa?

Dopo un’attenta valutazione del caso, tramite una buona raccolta dei dati anamnestici e un’analisi del profilo cognitivo e psicologico della persona, è possibile scegliere la modalità più opportuna di presa in carico e di trattamento. 

Per quanto concerne la teleriabilitazione, esistono tre modalità di trattamento a distanza: 

  • Sincrona, in cui il clinico, in tempo reale, conduce la seduta da remoto.
  • Asincrona, che si basa sull’invio di materiali o video delle attività da svolgere per poi ricevere un feedback dall’utente o dalla piattaforma se prevede un monitoraggio a distanza.
  • Mista (o Ibrida), in cui alla seduta in tempo reale segue un programma di homework strutturati in modalità asincrona. Questo doppio canale consente da una parte un intervento più intensivo, dall’altra un monitoraggio continuo delle attività proposte con un’interazione circolare, che permette un intervento più ragionato e organizzato.

Quali sono i programmi e gli esercizi più utilizzati?

Ad oggi disponiamo di diverse piattaforme con cui è possibile strutturare interventi riabilitativi mirati sia al potenziamento degli apprendimenti come lettura, scrittura e calcolo, sia al potenziamento delle abilità cognitive che li supportano (funzioni esecutive, memoria di lavoro e attenzione). 

Resta comunque fondamentale ricordare che il trattamento a distanza deve conservare quelle caratteristiche di individualità dell’intervento che scaturiscono dal ragionamento clinico, dalle evidenze scientifiche e dall’esperienza professionale, e non dalla applicazione automatica di piattaforme e format riabilitativi.

Quali sono i vantaggi della tele-riabilitazione?

La teleriabilitazione offre un’ottima soluzione a problemi «di accesso» e di comunicazione, consentendo di avvicinare le persone al di là della distanza. Ciò garantisce all’utente la possibilità di raggiungere e avere accesso a servizi di strutture specialistiche anche lontano da casa.

Inoltre, la teleriabilitazione consente l’inizio tempestivo degli interventi che possono essere erogati con intensità e per periodi di tempi anche prolungati. 

Infine, come sottolineato soprattutto nella letteratura di oltreoceano, la teleriabilitazione permette anche l’erogazione di servizi a costo minore, specie se in modalità asincrona (Savard et al., 2003).

Questi punti di forza hanno sostenuto lo sviluppo della teleriabilitazione fin dalle prime fasi, portando a rimuovere barriere nell’accesso a trattamenti riabilitativi tradizionali e consentendo un inizio tempestivo degli interventi, con obiettivi e intensità definite e possibilità di supervisione.

Quali sono i limiti della tele-riabilitazione?

Oltre a questi vantaggi, la teleriabilitazione presenta a tutt’oggi limiti e difficoltà, che non sono ancora stati superati. Tra questi, la possibilità di accedere alla rete. Una parte della popolazione, infatti non dispone ancora di una connessione internet o ne ha un accesso limitato. Questo è un elemento ad alto impatto, che può configurare una discriminazione.

Inoltre, il venir meno di un contatto di persona con il terapeuta, può portare con sé potenziali conseguenze negative, sia dal punto di vista dell’efficacia del trattamento riabilitativo che dal punto di vista socio relazionale. Un intervento tecnicamente perfetto e proposto con i supporti più aggiornati sarà inefficace, se non controproducente, qualora non tenga conto della persona nella sua interezza, sia essa un bambino o un adulto. In particolare, la motivazione dell’utente deve essere costantemente sostenuta.

La tele-riabilitazione può sostituire la visita in presenza?

La teleriabilitazione, se portata avanti in modo sufficientemente autonomo, con adeguata compliance e motivazione da parte dell’utente, può essere scelta come intervento d’elezione. Tuttavia, prima di poter intraprendere un percorso riabilitativo a distanza, è essenziale esaminare il profilo funzionale del paziente, così da poter cucire su misura l’intervento più adatto. 
Il processo di valutazione neuropsicologica, fondamentale per avere un quadro chiaro dei punti di forza e di debolezza del paziente, risulta ancora difficilmente attuabile a distanza, soprattutto in merito alla possibilità di osservare alcuni aspetti qualitativi che potrebbero essere più evidenti in presenza fisica del paziente e in secondo luogo perché gli strumenti utilizzati per indagare il profilo cognitivo e gli apprendimenti richiedono procedure di somministrazione standardizzate sulla base delle quali poter attribuire valori di attendibilità e validità alle nostre valutazioni e formulare diagnosi che confluiscano in documenti ufficiali (le certificazioni per i DSA).

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