Quali sono i sintomi della dipendenza dai Social?

La dipendenza dai Social è una condizione caratterizzata da un’eccessiva preoccupazione riguardo a ciò che accade all’interno dei social media che spinge l’individuo a connettersi in modo incontrollabile più volte al giorno, a qualsiasi ora.

Sebbene non rientri ancora nei disturbi mentali del manuale psichiatrico redatto dall’American Psychiatric Association (DSM 5) – che fa riferimento più in generale alla dipendenza da internet, la Internet Addiction Disorder (IAD) – questo non significa che il fenomeno non esista ma che semplicemente è ancora in fase di studio.

La dipendenza dai Social, infatti, è una questione reale con una sintomatologia spesso simile a quella dei pazienti che presentano altri tipi di dipendenza. 

Ce ne parla il dott. Pietro Ramella, Psicologo e Psicoterapeuta presso gli ambulatori Humanitas Medical Care Domodossola e De Angeli a Milano.

Come faccio a capire se sono dipendente dai Social? 

Per riconoscere la dipendenza dai Social è possibile utilizzare gli stessi criteri che vengono normalmente impiegati per diagnosticare tutte le dipendenze, ovvero:

1. scadimento funzionale: la persona sacrifica il tempo e lo spazio normalmente dedicati al lavoro, allo studio, alle relazioni, all’alimentazione o all’igiene personale, per dedicarsi unicamente ai Social.

2. craving: se non ha telefono, il pc o il tablet a portata di mano per poter accedere ai social, la persona si sente a disagio e avverte il bisogno costante di ricercare un qualsiasi strumento che gli permetta di connettersi ad internet. Un processo molto simile a quello che avviene per altre dipendenze come quelle riguardanti alcol, sostanze, cibo e gioco d’azzardo.

3. tolleranza: la voglia di usare i Social e quindi il concetto di craving può coprire inizialmente pochi istanti al giorno, ma con il passare del tempo, la persona avrà sempre più bisogno di utilizzare queste app per soddisfare questo desiderio irrefrenabile, trovandosi così, con il passare del tempo, a stare davanti a pc, tablet e smartphone anche per molte ore al giorno, talvolta anche la notte, per poter ottenere la stessa soddisfazione che prima veniva ottenuta in pochi minuti di social: la persona sente il bisogno di passare sempre più tempo sui Social, così come avviene nella maggior parte delle dipendenze. 

Chi sta sempre sui Social?

Da strumento di aggregazione, i Social sono diventati sempre più una vetrina di personaggi e modelli da seguire ed emulare, al punto da diventare veri e propri strumenti di marketing e pubblicità, più che ‘luoghi’ di socializzazione. Si potrebbe ipotizzare, così come per le altre dipendenze, che il fattore genetico, insieme al contesto di vita del soggetto, rappresenti un fattore di rischio: alcune persone possono essere infatti più ‘vulnerabili’ a qualcosa rispetto ad altre, e questa vulnerabilità potrebbe interagire con il contesto in cui vivono (scuola, casa, lavoro, hobby, relazioni interpersonali in generale e tutte le esperienze sociali legate a questi contesti).

Perché le persone stanno sui Social?

Così come avviene per altre dipendenze, come il gioco d’azzardo, gli individui pubblicano contenuti sui Social con l’aspettativa di avere un like (quindi una conferma) il prima possibile e nel maggior numero possibile.

Tuttavia, alcune persone dipendente dai Social potrebbero avere paura di perdersi qualcosa e di sentirsi quindi estromesse (così come avviene nella FOMO – fear of missing out, caratterizzata dal timore di essere ‘tagliati fuori)’ e per questo sentono la necessità di essere costantemente aggiornati su tutto ciò che accade per poterne parlare con i pari durante i momenti di aggregazione.

Con Social siamo diventati sempre più incapaci di annoiarci, poiché bombardati da uno stimolo sempre presente al quale possiamo accedere in qualsiasi momento e di cui non possiamo più fare a meno. Stimoli tuttavia esterni, che non abbiamo creato noi ma a cui ci affidiamo costantemente.

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