Perché l’eccesso di tempo trascorso sullo schermo è dannoso per i bambini e gli adolescenti?

L’eccessivo tempo trascorso davanti agli schermi potrebbe risultare particolarmente dannoso per bambini e adolescenti. L’esposizione a contenuti e relazioni inadeguati per la loro età e la sovrastimolazione sensoriale continua, causata da notifiche, messaggi, ecc, possono rendere i giovani particolarmente vulnerabili all’uso degli smartphone (Kwon et al. 2013; Mitchell e Hussain, 2018). L’uso precoce (sotto i 12 anni) e non controllato dello smartphone può, infatti, compromettere i risultati scolastici e portare ad un uso patologico del dispositivo. Gli effetti non sono gli stessi per tutti gli adolescenti: colpiscono maggiormente coloro che presentano difficoltà e problemi già esistenti, peggiorando ulteriormente tali condizioni. 

Ce ne parla la dott.ssa Giorgia Sanvito, psicologa di PsicoCare.

Quali sono i pericoli e gli effetti collaterali?

L’eccessivo tempo trascorso davanti agli schermi può essere dannoso per bambini e adolescenti per diverse ragioni, sia fisiche che psicologiche. Ecco alcune delle principali problematiche legate all’uso eccessivo dei dispositivi elettronici:

  • Problemi di vista: l’esposizione prolungata agli schermi può causare affaticamento visivo, secchezza oculare e miopia. L’American Optometric Association (2022), ha rilevato un aumento dei casi di miopia tra i giovani che passano molto tempo davanti agli schermi.
  • Disturbi del sonno: la luce blu emessa dagli schermi può interferire con il ciclo sonno-veglia naturale, sopprimendo la produzione di melatonina. La National Sleep Foundation (2023) ha evidenziato come l’uso dei dispositivi elettronici prima di andare a dormire riduce la qualità e la durata del sonno nei bambini e negli adolescenti.
  • Obesità: il tempo trascorso seduti davanti a schermi è associato a una diminuzione dell’attività fisica, che può contribuire all’aumento di peso e all’obesità. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (2024) ha collegato l’inattività fisica e l’uso prolungato degli schermi all’incremento dei tassi di obesità infantile.
  • Problemi psicologici: l’uso eccessivo dei social media e dei videogiochi è stato associato a livelli più alti di ansia, depressione e bassa autostima. Uno studio pubblicato su JAMA Pediatrics (2018) ha rilevato che gli adolescenti che passano più tempo sui social media riportano un maggior grado di insoddisfazione e problemi di salute mentale.
  • Riduzione delle capacità sociali: passare molto tempo online può ridurre le opportunità di interazioni sociali faccia a faccia, cruciali per lo sviluppo delle competenze sociali nei bambini. La American Academy of Pediatrics (2016) ha suggerito che l’eccessivo uso dei dispositivi elettronici può influenzare negativamente le abilità di comunicazione e le relazioni interpersonali.
  • Impatto sullo sviluppo cognitivo e sul rendimento scolastico: una ricerca pubblicata su The Lancet Child & Adolescent Health (Walsh et al. 2018) ha trovato che i bambini che trascorrono più di due ore al giorno davanti agli schermi hanno risultati peggiori nei test cognitivi rispetto ai loro coetanei che passano meno tempo sugli schermi. 
  • Assottigliamento prematuro della corteccia cerebrale: dai risultati di uno studio statunitense (Wiederhold 2019) emerge che i bambini di età compresa tra 9 e 10 anni con un alto livello di esposizione a smartphone, tablet o videogiochi mostrano un differente lo sviluppo della struttura cerebrale.

Come possono i genitori sapere qual è la quantità di tempo ‘sana’?

Determinare la quantità “sana” di tempo che bambini e adolescenti dovrebbero passare davanti agli schermi può essere complesso, ma esistono linee guida e raccomandazioni che possono aiutare i genitori.

  • American Academy of Pediatrics: raccomanda che i bambini di età inferiore ai 18 mesi evitino l’uso degli schermi, ad eccezione delle videochiamate. Per i bambini dai 18 ai 24 mesi, l’uso degli schermi dovrebbe essere limitato e supervisionato dai genitori, assicurandosi che i contenuti siano di alta qualità. Per i bambini dai 2 ai 5 anni, è consigliabile limitare l’uso degli schermi a un’ora al giorno di contenuti di qualità. Dai 6 anni in su, i genitori dovrebbero stabilire limiti coerenti sul tempo passato davanti agli schermi, assicurandosi che questo non interferisca con il sonno, l’attività fisica e altre attività essenziali per la salute.
  • Organizzazione Mondiale della Sanità: suggerisce che i bambini sotto i 2 anni non siano esposti agli schermi e che i bambini dai 2 ai 4 anni non superino la soglia di un’ora. Inoltre, sottolinea l’importanza di attività fisica e sonno adeguato.

In generale, è fondamentale prestare attenzione ai segnali, osservando come il tempo trascorso davanti agli schermi influisce sui bambini e adolescenti. Se si nota che l’uso degli schermi interferisce con il sonno, il rendimento scolastico, le interazioni sociali o la salute fisica, potrebbe essere necessario ridurre il tempo sugli smartphone.

Come regolare il tempo trascorso sullo schermo?

Regolare il tempo che bambini e adolescenti trascorrono davanti agli schermi richiede un approccio consapevole e strutturato. Ecco alcuni suggerimenti utili:

  • Sviluppare un piano familiare per l’uso dei media: l’American Academy of Pediatrics (2021) consiglia di stabilire regole chiare su quando e dove è permesso l’uso degli schermi, includendo limiti di tempo appropriati per ogni fascia d’età. Il piano può essere personalizzato per adattarsi alle esigenze e agli interessi della famiglia e dovrebbe essere rivisitato e aggiornato regolarmente.
  • Stabilire zone e tempi senza schermi: definire aree e momenti della giornata in cui l’uso degli schermi non è consentito può promuovere abitudini più sane. Ad esempio, vietando l’uso degli schermi durante i pasti, in bagno e un’ora prima di andare a letto. 
  • Creare “zone senza schermi”: l’Organizzazione Mondiale della Sanità (2019) suggerisce di incoraggiare interazioni sociali e attività fisiche. Giochi all’aperto, lettura, hobby creativi e giochi da tavolo sono ottime alternative.
  • Genitori come modello di comportamento positivo: i bambini tendono a imitare il comportamento degli adulti. Limitare il proprio tempo davanti agli schermi e mostrare interesse per altre attività può avere un effetto positivo su di loro.
  • Monitorare e selezionare i contenuti: assicurarsi che i contenuti a cui i bambini hanno accesso siano appropriati per la loro età e di alta qualità,  utilizzando software di controllo parentale (per monitorare e limitare l’accesso a contenuti inappropriati) e impostando filtri per proteggere i bambini online.
  • Coinvolgere i bambini nella creazione delle regole: discutere apertamente dei motivi per cui è importante limitare il tempo davanti agli schermi può favorire una maggiore cooperazione.
  • Osservare e adattare le regole in base alle necessità di ogni bambino: monitorare il comportamento, il rendimento scolastico, la qualità del sonno e le interazioni sociali per capire se le regole sono efficaci o se devono essere modificate.

Come gestire la resistenza o le obiezioni dei bambini ai limiti di tempo sugli schermi?

Gestire la resistenza dei bambini quando si impongono limiti di tempo davanti agli schermi può essere una sfida. Ecco alcuni suggerimenti utili:

  • Avere una comunicazione aperta: spiegare chiaramente ai bambini il motivo per cui si stanno imponendo i limiti di tempo sugli schermi può aiutarli a comprendere meglio le ragioni dietro le regole e a sentirsi più partecipi nel processo decisionale.  
  • Coinvolgere dei bambini nella creazione delle regole riguardanti: chiedere loro di suggerire idee su come possono bilanciare il tempo sugli schermi con altre attività li farà sentire ascoltati e parte attiva nel processo.
  • Essere disposti a negoziare e adattare le regole in base alle circostanze e alle esigenze dei bambini: ascoltare i loro feedback e fare modifiche ragionevoli può dimostrare che le loro opinioni sono prese in considerazione.
  • Mostrare coerenza nell’applicazione delle regole: stabilire chiaramente le regole e le aspettative riguardanti l’uso degli schermi, assicurandosi che i bambini sappiano quando e per quanto tempo possono usare i dispositivi elettronici.
  • Offrire alternative interessanti e coinvolgenti: promuovere attività che non prevedano l’uso degli schermi, come sport, giochi all’aperto, lettura, progetti artistici, hobby e giochi da tavolo può aiutare a distrarre i bambini dallo smartphone.
  • Modellare comportamenti positivi: dimostrare un uso equilibrato degli schermi e mostrare interesse per altre attività può influenzare positivamente i bambini che tendono a imitare il comportamento degli adulti.
  • Premiare il comportamento positivo: offrire ricompense come elogi, adesivi, punti premio o tempo extra per un’attività che amano.
  • Integrare il tempo sugli schermi in una routine quotidiana strutturata: può aiutare a rendere più prevedibile e accettabile il momento in cui si utilizzano i dispositivi elettronici. Ad esempio, stabilire un periodo specifico della giornata per l’uso degli schermi, seguito da altre attività pianificate.
  • Mantenere la calma e non reagire in modo eccessivo: quando si affrontano resistenze o conflitti, è importante discutere le preoccupazioni e trovare soluzioni insieme può aiutare a risolvere i conflitti in modo costruttivo.
    Implementare queste strategie può aiutare i genitori a gestire meglio la resistenza dei bambini e a stabilire un uso sano e bilanciato degli schermi.

Raccomandazioni sul tempo trascorso sullo schermo per le diverse fasce d’età

Diverse organizzazioni sanitarie, tra cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità (2019) e l’American Academy of Pediatrics (2016, 2021) hanno fornito linee guida per aiutare i genitori a gestire l’uso dei dispositivi elettronici:

Neonati (0-18 mesi): evitare l’uso degli schermi, ad eccezione delle videochiamate per mantenere i contatti con familiari e amici.

Bambini piccoli (18-24 mesi): se si introduce l’uso degli schermi, farlo in modo limitato e sempre insieme a un adulto per aiutare il bambino a capire cosa sta guardando. Preferire contenuti di alta qualità educativa.

Bambini in età prescolare (2-5 anni): limitare l’uso degli schermi a un massimo di un’ora al giorno di contenuti di alta qualità. Co-visionare i contenuti con i bambini per aiutarli a capire e applicare ciò che vedono nel mondo reale.

Bambini in età scolare (6 anni e oltre): stabilire limiti coerenti sul tempo passato davanti agli schermi. Assicurarsi che il tempo trascorso sugli schermi non interferisca con il sonno, l’attività fisica e altre attività essenziali per la salute e lo sviluppo. Promuovere un uso equilibrato degli schermi e attività alternative.

Adolescenti: continuare a monitorare e limitare l’uso degli schermi, assicurandosi che gli adolescenti abbiano un tempo adeguato per il sonno, l’attività fisica, le attività scolastiche e le interazioni sociali faccia a faccia. Discutere insieme l’importanza di un uso responsabile e consapevole dei media digitali.

Quando è necessario rivolgersi al professionista?

Riconoscere quando è necessario cercare aiuto professionale per gestire l’uso degli schermi da parte dei bambini può essere fondamentale per il loro benessere. Ecco alcuni segnali che potrebbero indicare la necessità di consultare un esperto:

  1. Cambiamenti Comportamentali e Emotivi:

●  Il bambino mostra segni di dipendenza dagli schermi, come irritabilità o ansia quando non ha accesso ai dispositivi elettronici.

●  Comportamenti compulsivi o difficoltà a smettere di usare i dispositivi anche quando viene chiesto.

●  Calo significativo dell’umore, depressione o isolamento sociale dovuto all’uso eccessivo degli schermi.

  1. Difficoltà Scolastiche:

●  Calo del rendimento scolastico, difficoltà a concentrarsi sui compiti o disinteresse per le attività scolastiche.

●  Assenteismo o mancanza di partecipazione alle attività scolastiche a causa del tempo trascorso sugli schermi.

  1. Problemi di Salute Fisica:

●  Disturbi del sonno, come difficoltà ad addormentarsi o insonnia, legati all’uso eccessivo di dispositivi elettronici prima di andare a letto.

●  Affaticamento oculare, mal di testa o dolori muscolari dovuti all’uso prolungato degli schermi.

●  Aumento di peso o sedentarietà eccessiva causata dalla mancanza di attività fisica.

  1. Conflitti Familiari:

●  Discussioni frequenti o conflitti tra genitori e figli riguardo l’uso degli schermi.

●  Il bambino preferisce passare il tempo sugli schermi piuttosto che partecipare ad attività familiari o sociali.

  1. Perdita di Interesse per Attività Non Tecnologiche:

●  Disinteresse per attività che non coinvolgono dispositivi elettronici, come sport, hobby, giochi all’aperto o socializzazione con coetanei.

Consultare il pediatra può essere il primo passo per discutere delle preoccupazioni riguardanti l’uso degli schermi e ricevere consigli o essere indirizzati verso specialisti, se necessario.

Rivolgersi a uno psicologo può aiutare a identificare problemi legati all’uso degli schermi e offrire strategie per gestirli. Partecipare a gruppi di supporto per genitori consente di condividere esperienze e ricevere consigli da altri che affrontano sfide simili. Inoltre, risorse online e linee telefoniche di supporto, come quelle offerte da Telefono Azzurro, possono fornire ulteriore aiuto e consigli per i genitori alle prese con problemi legati all’uso della tecnologia da parte dei figli.

Come possono i genitori aiutare i loro figli a sviluppare abitudini sane a lungo termine per quanto riguarda il tempo trascorso sullo schermo?

I genitori possono aiutare i figli a sviluppare abitudini sane riguardo al tempo trascorso davanti agli schermi con diverse strategie:

  • Creare un piano familiare per l’uso dei media: stabilire regole chiare e limiti di tempo appropriati.
  • Definire zone e momenti senza schermi: ad esempio, durante i pasti e prima di dormire, per migliorare la qualità del sonno e le interazioni familiari.
  • Promuovere attività alternative: coinvolgere i bambini in attività non digitali.
  • Modellare comportamenti positivi
  • Monitorare i contenuti digitali
  • Coinvolgere i bambini nella creazione delle regole
  • Consultare pediatri o psicologi per ulteriori suggerimenti su come gestire l’uso degli schermi
  • Partecipare a gruppi di supporto
  • Utilizzare risorse online

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