L’anestesia rappresenta una delle più frequenti fonti di paura che possono emergere nella fase preoperatoria, insieme al timore per l’intervento chirurgico vero e proprio e alle potenziali complicanze che ne possono derivare.
Il più delle volte, la paura, o meglio l’ansia dell’anestesia, è legata alla mancanza di informazioni e conoscenze di base sulla materia. Inoltre, a differenza della chirurgia, l’anestesia può sembrare astratta ai pazienti chirurgici che spesso descrivono la paura provata in quel momento come la paura dell’ignoto.
Sebbene l’ansia e la paura siano reazioni fisiologiche adattive nei momenti in cui ci si confronta con qualsiasi situazione sconosciuta. Quando però viene vissuta troppo intensamente impatta negativamente sul nostro corpo nonché sulla nostra mente. In particolare, se un individuo prova un’ansia esagerata nel periodo che precede un intervento chirurgico, questa provoca delle alterazioni nel sistema nervoso autonomo con le conseguenze negative legate a ciò (es. nausea, vomito, aumento del dolore post operatorio ecc.). Tutto ciò può inoltre influenzare il periodo di recupero dall’intervento, portando a veri e propri problemi emotivi e psichici, oltre che a problemi fisici, esacerbando a sua volta la paura del dolore.
Lo stato di ansia che viene percepito dai pazienti, quando eccessivo e inappropriato, può interferire con le capacità di adattamento e inibire la risposta immunologica e farmacologica.
Come fare, dunque, per superare la paura/ansia dell’anestesia e vivere al meglio i momenti che precedono e seguono un intervento chirurgico?
Lo abbiamo chiesto alla dott.ssa Paola Mosini, psicologa e psicoterapeuta di PsicoCare.
Che cos’è l’anestesia?
L’anestesia è la perdita di sensibilità ottenuta con l’impiego di farmaci. Può essere:
· generale: vi è una totale perdita di coscienza, amnesia (il paziente non ricorda nulla), assenza di movimento durante l’intervento, minima risposta autonoma agli stimoli chirurgici (pressione sanguigna, frequenza cardiaca, temperatura ed altri parametri restano normali), reversibilità (mi sveglio quando tutto è finito).
· locale: interessa solo alcune parti del corpo e consente di abolire il dolore nella zona d’intervento senza necessariamente avere perdita di coscienza. Spesso viene accompagnata da farmaci ansiolitici o sedativi che riducono molto lo stato d’ansia del paziente.
Perché l’anestesia può far paura?
Come dicevamo inizialmente, la paura dell’anestesia può essere legata alla mancanza di informazioni e alla paura dell’ignoto ma anche al tipo di operazione a cui dovrà sottoporsi il paziente o ad una precedente esperienza di intervento chirurgico. In particolare, l’essere sottoposti all’anestesia generale porta il paziente a vivere uno stato di “morte temporanea” in cui vengono sospese le funzioni vitali (Colombo G., op cit pp. 532-533).
L’ansia preoperatoria spesso deriva da una sensazione di impotenza di fronte all’esperienza chirurgica e all’ospedalizzazione, dovendosi adattare ad ambienti e situazioni nuovi, sconosciuti rispetto alla vita quotidiana.
Un recente studio ha evidenziato che le preoccupazioni maggiori dei pazienti sono (in ordine di frequenza):
- dolore postoperatorio
- svegliarsi durante l’intervento chirurgico
- paura di morire
- paura degli aghi e degli interventi
- paura di sentire dolore durante l’intervento
- diventare disabile
- nausea e vomito post-operatori
- esperienza dell’anestesista.
Oltre a queste, ci sono dei pazienti che presentano forme di ansia e preoccupazione legate a tematiche quali l’ignoto, perdita del proprio ruolo sociale (a causa di possibili complicanze post operatorie, come la lesione di nervi periferici), perdita di controllo, inconsapevolezza di ciò che accadrà e alterazioni dell’immagine di sè.
Come superare la paura dell’anestesia?
Per ridurre l’ansia pre-operatoria si può ricorrere alla somministrazione di farmaci ansiolitici che però possono prolungare i tempi di recupero post-operatorio. Per questo motivo negli ultimi anni si è cercato di sviluppare dei modelli di prevenzione e riduzione dell’ansia pre operatoria che non includano solo il supporto farmacologico.
I medici e le figure ospedaliere implicate nella presa in carico del paziente devono provvedere ad informare il paziente stesso circa le modalità di utilizzo dell’anestesia, benefici e controindicazioni. Aumentare la consapevolezza del paziente rispetto a cosa sta affrontando e prendersi cura dello stesso nel periodo pre-operatorio, aiuta ad aumentare la sua soddisfazione e ridurre le paure che si sono instaurate in lui nel corso del tempo.
È necessario intervenire sui pazienti che mostrano alti livelli di ansia perché l’aumento delle variazioni nel sistema nervoso autonomo possono determinare una necessità maggiore di sedazione e anestetici e aumentare il tempo di recupero postoperatorio.
È noto in letteratura che fornire informazioni dettagliate ai pazienti diminuisce la loro paura e ansia preoperatoria e ciò viene fatto per mezzo di informazioni audiovisive, psicoeducazionali e anche visite infermieristiche preoperatorie.
Alcune ricerche hanno dimostrato che anche l’ascolto della musica prima dell’operazione incide nella diminuzione delle preoccupazioni e dello stress pre-operatori.