L’odontofobia, chiamata anche stomatofobia, rappresenta la paura irrazionale, morbosa e incontrollata del dentista. Il paziente odontofobico sperimenta livelli di tensione e paure elevate. Tale disturbo può essere:
1. lieve: detta anche “ansia dentale”, è la più frequente tra la popolazione;
2. moderata: chiamata “paura del dentista”;
3. grave: la vera “odontofobia”, decisamente più rara e difficile da gestire da parte del dentista.
Ce ne parla la dott.ssa Ilaria Salvaderi, psicologa e psicoterapeuta di Humanitas PsicoCare.
Come si manifesta l’odontofobia?
La paura del dentista può variare da una condizione di ansia crescente (con l’avvicinarsi della visita) ad una vera e propria fobia (che porta il paziente non solo a non effettuare visite dentistiche ma a provare disagio anche solo nel parlarne). Il paziente odontofobico può sperimentare sintomatologia ansiosa dinanzi allo scenario: cioè immaginando, prospettando o pensando allo studio di un dentista e agli strumenti da lui utilizzati L’odontofobia è una fobia specifica situazionale, rientrante tra i disturbi d’ansia (DSM V-TR).
Chi soffre di odontofobia trova difficile affrontare una seduta dentistica, nonostante gli sforzi di autocontrollo. La reazione può manifestarsi con crisi fobiche, con sintomi come battito accelerato, nausea o sudorazione eccessiva; tremori, senso di irrealtà, mal di testa, brividi e di calore. Tra i comportamenti osservabili potrebbero esserci l’arrivo in anticipo allo studio, un incremento ingiustificato della sintomatologia ansiosa all’arrivo in studio dentistico, blocchi (freezing) durante la seduta (ad esempio, mancata risposta a richieste semplici), l’assunzione preventiva di antidolorifici (prima della seduta). Il paziente odontofobico, proprio a causa della sintomatologia sofferta, tende a mettere in atto comportamenti di evitamento, spesso inconsapevolmente: tende a rimandare continuamente le cure dentali, affidandosi spesso a terapie alternative. Tuttavia, queste condotte di evitamento conducono ad un incremento della paura e della sintomatologia associata, complicando ulteriormente la situazione psicopatologica e la gestione medico-dentistica.
Cosa causa l’odontofobia?
L’odontofobia può presentarsi come conseguenza di una precedente esperienza negativa o traumatica con un dentista o essere del tutto irrazionale.
Chi soffre di odontofobia spesso presenta problematiche pregresse relative all’ansia o a disturbi depressivi. Le cause possono essere ricondotte a:
- Problemi pregressi dello spettro ansioso: diversi studi hanno dimostrato un legame tra questi disturbi e la paura del dentista
- Alta sensibilità al dolore: è collegata a maggiori probabilità di sviluppare la fobia
- Condizionamento classico o apprendimento osservativo: chi ha avuto esperienze dolorose dal dentista risulta maggiormente esposto al rischio di sviluppare paura del dentista e di evitare le cure odontoiatriche tempestive
- Aver osservato figure vicine che temevano il dentista, la visita dentistica o una procedura dentistica specifica: l’odontofobico può aver interiorizzato il loro modello comportamentale.
Come si cura l’odontofobia?
La Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) è il trattamento d’elezione per i disturbi d’ansia, tra cui rientrano le fobie specifiche quali l’odontofobia. La terapia CBT è finalizzata a identificare e ristrutturare le credenze negative e i pensieri automatici che alimentano la paura del dentista. Inoltre, insegna al paziente strategie di coping più adattive e funzionali. Tra le tecniche più efficaci risultano la desensibilizzazione sistematica e il modeling; La terapia espositiva è la strategia terapeutica efficace per trattare l’odontofobia, consentendo al paziente di affrontare gradualmente la paura associata al dentista e ai trattamenti dentali. La pratica espositiva può prevedere i seguenti tipi di intervento
1. Esposizione in vivo
2. Esposizione immaginativa
3. Esposizione tramite realtà virtuale (VR) o realtà aumentata (AR).
Come gestire la paura e prendersi cura della propria salute orale in serenità?
Ecco alcuni consigli pratici:
- Non andare soli dal dentista: la presenza di una persona cara può aiutare a mantenere uno stato d’animo più rilassato.
- Fissare appuntamenti in orari tranquilli: una minore affluenza riduce l’ansia legata all’attesa
- Comunicare con il proprio dentista, instaurando una relazione di fiducia con il professionista.
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Bibliografia:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6843210/#B1-medicina-55-00678
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4233415
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38381476