Disturbi del sonno e diagnosi di ADHD nei bambini, attenzione a non confonderli!

I ricercatori dell’Università di Tel Aviv (Tau), in uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Clinical Medicine che ha coinvolto 227 bambini tra i 4 e i 12 anni, sostengono che esiste un’alta probabilità che a causa di molte diagnosi errate, tanti pazienti che soffrono di disturbi del sonno ricevono farmaci per il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (Adhd). Quali possono essere le conseguenze e come è possibile distinguere questi disturbi?

Ce ne parlano le dott.sse Elisa Morrone e Marcella Mauro di PsicoCare, insieme il dottor Alberto Braghiroli, pneumologo presso gli ambulatori Humanitas Medical Care e coordinatore del Centro di Medicina del Sonno di Humanitas Mater Domini. 

Che cosa evidenzia lo studio?

Lo studio evidenzia che:

·  i bambini che soffrono di disturbi respiratori durante il sonno ricevono farmaci per l’iperattività con una frequenza sette volte superiore rispetto ai piccoli che non soffrono di problemi respiratori notturni;

·  vi è una correlazione tra il disturbo e i sintomi del sonno discontinuo, risultato sei volte superiore rispetto ai bimbi senza diagnosi di Adhd;

·  respirare dalla bocca è un’abitudine presente con una frequenza cinque volte maggiore;

·  il russare appare triplicato tra i piccoli pazienti che hanno ricevuto una diagnosi di disturbo da deficit di attenzione e iperattività.

Da cosa è caratterizzato l’Adhd e come viene diagnosticato?

“La diagnosi di ADHD”, spiega la dott.ssa Marcella Mauro, “si concentra principalmente sui fenomeni osservabili durante la veglia. In breve, il bambino manifesta tipicamente disattenzione e/o  iperattività/impulsività, ma non solo. Altri sintomi comuni nell’Adhd sono:

·      Irritabilità e temperamento caldo

·      Scarsa capacità di gestione del tempo

·      Problemi a seguire o completare un’attività

·      Ridotta tolleranza allo stress

·      Disorganizzazione

·      Problemi di concentrazione

·      Disattenzione

Questi sintomi hanno un impatto importante nell’ambito educativo: scarso rendimento scolastico, difficoltà sociali, di relazione. 

Inoltre, in fase adolescenziale, il disturbo è associato a disturbi dell’umore, ansia e abuso di sostanze.

La mancanza di sonno influisce su una parte del cervello chiamata corteccia prefrontale. Questa regione è responsabile di importanti funzioni di apprendimento come la memoria di lavoro. Quando non si dorme abbastanza, il cervello non funziona bene e si fa fatica a prestare attenzione e a elaborare le informazioni”.

Qual è la correlazione tra disturbi del sonno e Adhd?

“La sintomatologia dell’ADHD”, spiega la dott.ssa Elisa Morrone, “può disturbare il sonno del bambino che può far fatica ad addormentarsi, avere una scarsa qualità del sonno o non riuscire a dormire ore sufficienti per riuscire a riposarsi. Fattori che a loro volta possono provocare sintomi molto simili all’ADHD durante il corso della giornata. 

Contrariamente agli adulti, un bambino assonnato o privato del sonno può mostrare comportamenti iperattivi, impulsivi, disattenti e distruttivi. È sempre importante indagare con i genitori quali sono le abitudini di sonno del bambino, quante ore dorme per notte, se russa, se dorme con la bocca aperta, se è proprio alla sera che diventa più faticoso da gestire, perchè sono tutti campanelli d’allarme che devono portarci a sospettare anche un disturbo del sonno. Dobbiamo ricordare anche che durante la notte produciamo l’ormone della crescita, fondamentale soprattutto per i bambini: i bambini che dormono poco, che hanno un problema respiratorio avranno un ritardo nella crescita in termini di altezza ma anche una maturazione cerebrale più lenta”. 

Come vengono diagnosticati i disturbi del sonno nei bambini con Adhd?

“La diagnosi dei disturbi del sonno nei bambini”, spiega il Dott. Alberto Braghiroli,  parte da una accurata anamnesi fatta insieme ai genitori e si conclude con la scelta dello strumento più adeguato per la diagnosi, il più delle volte la poligrafia che permette di identificare la gravità del russamento, la presenza di apnee durante la notte e quindi avere un quadro completo del disturbo. 

La poligrafia è un esame semplice che il bimbo esegue a casa con la sorveglianza dei genitori che devono semplicemente fare attenzione che i sensori non si stacchino o si muovano nel corso della notte”. 

Come vengono trattati i disturbi del sonno nei bambini con Adhd?

Il trattamento possiamo dire dipende dall’età del bambino, ma generalmente il primo trattamento è di tipo chirurgico, mirato a togliere le tonsille e le adenoidi. Nei bimbi un po’ più grandi si può pensare a dei dispositivi che modificano la conformazione del palato, quindi della bocca, per facilitare il passaggio dell’aria.  

“È importante, spiega la dott.ssa Mauro, “intervenire inoltre sullo stile alimentare e di vita. In primo luogo, stabilire delle buone abitudini in modo che il bambino possa riposare a sufficienza ogni notte. Ad esempio: 

  • Stabilire un orario regolare per andare a letto e per studiare, 
  • Definire dei limiti al tempo trascorso sullo schermo. I bambini di tutte le età, ma anche gli adulti, dovrebbero interrompere l’uso dello smartphone o del tablet almeno un’ora prima di andare a letto. 
  • Creare un ambiente tranquillo per il sonno: rendere le camere da letto fresche, buie e silenziose per favorire un sonno riposante.
  • Seguire una buona alimentazione e fare esercizio fisico. Una dieta sana e un’attività fisica regolare possono migliorare il sonno e aiutare il bambino a concentrarsi a scuola. Gli studenti dovrebbero anche ridurre la caffeina”.

Come si manifestano generalmente i disturbi respiratori durante il sonno?

Questi disturbi si manifestano principalmente con il russare (tra l’8% e il 27%) e/o le apnee. Condizioni che causano una mancanza transitoria di ossigeno nel sangue, con conseguenze importanti per il bambino: compromettono i processi di crescita e sviluppo che avvengono durante il sonno; causano disturbi cognitivi e comportamentali durante la veglia (come difficoltà di apprendimento, iperattività, stanchezza e mancanza di concentrazione), molto simili alle caratteristiche dell’Adhd, il che porta spesso a una diagnosi errata e al trattamento con farmaci inefficaci e con effetti collaterali piuttosto conclamati.

Per questo i ricercatori invitano “i genitori di bambini che russano o che hanno difficoltà respiratorie durante il sonno, scarsi livelli di vigilanza durante il giorno e problemi di comportamento, a chiedere al proprio medico di fiducia di svolgere ulteriori accertamenti per giungere ad una corretta diagnosi”.

In che modo questa diagnosi errata può peggiorare la situazione?

“La diagnosi corretta deve essere la base per la scelta del trattamento”, spiegano le dott.sse Elisa Morrone e Marcella Mauro e il dottor Alberto Braghiroli, “una diagnosi errata o una diagnosi ‘a metà’ non aiuterà il bambino a crescere nel modo corretto. Il sonno è fondamentale per il nostro organismo, e a maggior ragione per l’organismo di un piccolo che è nella fase di crescita; non trattare un disturbo del sonno significa chiedere al bambino di vivere con metà delle capacità che può avere: fatica nel raggiungere gli obiettivi, stigma sociale perchè bambino difficile e complicato,  rischio di ritiro sociale e disturbi dell’umore da grande”, concludono gli specialisti.

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