Discalculia, perché è importante diagnosticarla fin dall’infanzia?

La Discalculia fa parte dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) e corrisponde a difficoltà nella comprensione del sistema dei numeri e del calcolo. Così come gli altri DSA non è dovuta ad un danno organico, ma un diverso neuro funzionamento del cervello, che non impedisce la realizzazione della specifica abilità (lettura, scrittura, numerazione o altro), ma necessita di tempi più lunghi e carichi attentivi maggiori.

Spesso si accompagna ad altri disturbi (come problemi di linguaggio, scrittura o lettura) che rendono più facile diagnosticarla nei bambini. Tuttavia, alcune caratteristiche della discalculia fanno sì che la diagnosi arrivi solo in età adulta, causando criticità maggiori.

Una diagnosi e un intervento precoci sono infatti fondamentali per evitare che il disturbo diventi più severo.

Ce ne parla la dott.ssa Marcella Mauro, psicologa dell’apprendimento di PsicoCare.

Perché è importante la diagnosi precoce di discalculia?

La diagnosi precoce di discalculia è importante perché la mancanza delle basi della matematica può rendere difficile andare avanti con il programma scolastico, portando frustrazione e atteggiamenti negativi degli studenti non solo nei confronti di questa materia ma anche di tutte le altre.

Il bambino a cui non viene riconosciuta la discalculia, crederà di essere meno intelligente rispetto ai compagni o verrà bollato da insegnanti e genitori come “svogliato”, “pigro” o “ senza logica”, etichette che lo porteranno con il tempo a perdere fiducia nelle proprie capacità.

Al contrario, un bambino che riceve precocemente una diagnosi corretta, imparerà ad accettare la sua diversità di apprendimento e ad adottare delle tecniche che lo aiuteranno nel suo percorso formativo.

Quando la diagnosi di Discalculia  arriva tardivamente, in adolescenza,  la situazione diventa più difficile in quanto possono svilupparsi sentimenti di scarsa efficacia, vissuti  di inadeguatezza e molto probabilmente  un disinvestimento nella materia

Quando può  essere fatta la diagnosi di discalculia?

La diagnosi può essere posta dalla fine della classe terza primaria, per non incorrere in “falsi positivi”, ovvero quei bambini che hanno semplicemente un ritmo di apprendimento più lento.

Quali sono i segnali che non andrebbero sottovalutati?

In età prescolare, il bambino può presentare:

·     scarsa capacità di riconoscere i simboli numerici (es. sette al simbolo “7”) e di associare correttamente il numero alla quantità;

·     fatica nel ricordare l’ordine numerico;

·    difficoltà nel confrontare piccole quantità e grandezze;

·     difficoltà ed evitamento dei giochi che implicano l’uso dei numeri, del conteggio e di altri concetti numerici.

Durante la scuola primaria i bambini con difficoltà specifiche nelle abilità matematiche:

·  tendono a usare unicamente le dita per effettuare semplici calcoli (faticano nel calcolo a mente);

·  non riescono a ricordare e automatizzare le procedure di calcolo o ad individuare l’operazione aritmetica richiesta per la risoluzione dei problemi;

·  non memorizzano le tabelline.

Nella scuola secondaria (medie superiori), grazie a strumenti come calcolatrici e formulari, i bambini con discalculia riescono a migliorare nei calcoli ma continuano ad avere difficoltà nella risoluzione dei problemi e nel memorizzare e applicare concetti di matematica alla vita quotidiana. Inoltre, mostrano:

·  difficoltà di automatizzazione degli aspetti legati alla lettura e alla scrittura di numeri;

·  difficoltà nel calcolo a mente;

·  confusione tra simboli numerici, mancata comprensione di termini o di segni aritmetici o difficoltà ad eseguire semplici operazioni aritmetiche e comprendere problemi matematici;

·  disorganizzazione spaziale dei calcoli, a causa degli errori nell’incolonnamento e nel processamento dei numeri (distinzione di unità, decine, centinaia etc);

·  incapacità ad apprendere e memorizzare le tabelline.

Quali sono le ripercussioni può avere la discalculia nella vita quotidiana?

La discalculia può avere diverse ripercussioni nella vita quotidiana, portando la persona a:

·  avere problemi a calcolare il resto quando acquista qualcosa o capire a quanto equivale una certa percentuale di sconto su una merce, nella lettura dell’orologio analogico, dell’orario dell’autobus da prendere, nell’esecuzione di ricette culinarie che contengono proporzioni, equivalenze o altre trasformazioni numeriche

·  ritardare agli appuntamenti per difficoltà a calcolare i tempi necessari per andare in un posto

·  aver bisogno di scrivere immediatamente un numero di telefono per ricordarlo e controllarlo più volte

·  far fatica a tenere il punteggio nei giochi

·  non ricordare date o i fatti importanti

·  far fatica a imparare passi di danza o qualsiasi cosa che implichi una sequenza motoria

·  avere ansia al pensiero di dover fare compiti di matematica sul lavoro

·  avere difficoltà a gestire il denaro o a tenere traccia delle finanze

·  non riuscire a comprendere grafici o diagrammi

·  saltare i numeri quando si legge un lungo elenco o un foglio elettronico

·  trovare difficile usare Excel

·  usare le dita per contare o segnare le pagine con segni di conteggio per tenere traccia dei numeri

Come viene trattata la discalculia nei bambini?

La discalculia può essere presente in modo diverso da individuo a individuo, pertanto i metodi per il trattamento devono essere valutati caso per caso.

Nel bambino, pur non eliminando il disturbo, l’obiettivo è quello di intervenire sulle abilità/competenze non funzionali (a differenza degli adulti dove si cerca di lavorare sulle strategie e sugli strumenti di compenso che supportano le aree deficitarie), tenendo conto del contesto in cui vive, creando una sinergia con la famiglia e la scuola, tenendo in considerazione aspetti meta cognitivi, emotivi e motivazionali, assicurandosi, grazie a continui follow-up, che i progressi si mantengano nel tempo, estendendosi anche ad ambiti di vita quotidiana (oltre che alla scuola).

Strumenti dispensativi (come calcolatrice, computer), insieme alle misure compensative suggerite dalla recente legge 170/2010 (Disposizioni per favorire l’inserimento lavorativo e sociale di persone con disturbi specifici di apprendimento) e alle Linee guida ad essa allegate, possono fornire un altro supporto importante.

Alcune attività e giochi divertenti da fare in famiglia che possono aiutare il bambino discalculico sono:

·  Cucinare insieme, seguendo insieme una ricetta e chiedendo al bambino di gestire la preparazione gli ingredienti necessari per la ricetta che si sta preparando.

·  Andare al supermercato, facendosi aiutare a fare la spesa (ad esempio, chiedendo al bambino di tenere a mente il numero di cose che si devono comprare, identificare i prodotti e confrontare i prezzi)

·  Giocare a indovinare le quantità di mucchi (ad esempio, facendo dei mucchi di pietre, legnetti o legumi e giocare a capire quale ne ha di più e quale meno o quanti oggetti ci sono in un mucchio, avvicinandosi alla quantità con un numero approssimativo)

·  Giocare a contare (ad esempio, mentre si passeggia si possono contare le macchine bianche che si incontrano per la strada o i gradini di una scala)

·  Trovare i numeri (mentre si cammina, si può giocare a trovare numeri civici delle case pari o dispari,o i numeri delle targhe)

·  Distribuire quantità e giocare ad apparecchiare la tavola, distribuendo piatti, posate, bicchieri, etc. per capire che è importante che ad ognuno corrisponda un set completo

Come si può trattare la discalculia in età adulta?

Nell’adulto, come nel bambino, il primo passo è prendere coscienza del disturbo e richiedere una diagnosi presso uno specialista psicologo, neuropsicologo o  neurologo specializzato

Una volta arrivati alla diagnosi, è possibile intervenire sugli eventuali effetti psicologici provocati dalla discalculia, come ansia, bassa autostima, abbassamento del tono dell’umore.

A livello pratico, possono essere utili tablet, smartphone, computer, agende elettroniche e calendari digitali, su cui segnare scadenze e appuntamenti, sfruttando sveglie e promemoria; utilizzare parole chiave, colori e immagini, per evitare di perdere materiali importanti o saltare appuntamenti.

Si può ricorrere anche all’utilizzo di calcolatrici con ritorno vocale o fogli di calcolo (Google Fogli) per verificare l’eventuale presenza di errori; registratori di cassa in grado di calcolare autonomamente il resto; applicazioni dedicate alla creazione di elenchi e schemi procedurali che aiutino a mettere in evidenza i diversi step o le procedure da seguire durante un particolare lavoro.

Tuttavia, gli strumenti di aiuto vanno selezionati sulla base dei risultati ai test, del profilo funzionale, del metodo di studio, delle preferenze soggettive e delle difficoltà pratiche del singolo.

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