Questo 2024 lo dedicherò di più a me stesso/a. Mi iscriverò in palestra, frequenterò nuove persone, cercherò di impegnarmi di più al lavoro, di mettermi a dieta e seguire uno stile di vita più salutare. Per tante persone, l’inizio del nuovo anno rappresenta un’occasione per ripartire da zero. Scrivere lunghe liste di buoni propositi da seguire, è spesso un modo sentirsi più pronti a cominciare con il piede giusto, specie se l’anno passato non è andato esattamente come ci si aspettava.
Tuttavia, molto spesso, le stesse persone vengono sopraffatte dalla routine quotidiana e dagli impegni che ogni giorno riempiono le giornate, finendo per accantonare i buoni propositi in luoghi sempre più remoti.
Come riuscire a cominciare il nuovo anno con il piede giusto senza perdere di vista i buoni propositi? Lo abbiamo chiesto alla dott.ssa Paola Mosini, psicologa e psicoterapeuta di PsicoCare.
Buoni propositi, da dove cominciare?
Quando si scrivono i buoni propositi è sempre importante, come del resto per tutti i progetti, avere una motivazione, sia sul lavoro che nella vita privata.
Quando abbandoniamo un buon proposito (come quello di iscriversi in palestra o di frequentarla con più regolarità) lo attribuiamo facilmente alla pigrizia. In realtà la pigrizia è un costrutto della mente e, quando c’è una vera motivazione alla base di un progetto, non basta un po’ di stanchezza o noia a frenarci nel raggiungerlo.
Per questo, nella lista d’intenti che stiliamo per l’anno nuovo, proviamo ad inserire gli obiettivi di cui effettivamente avvertiamo l’utilità, quelli che ci servono e che quindi, siamo più motivati a perseguire.
L’onestà nei confronti di noi stessi può essere un primo passo per una lista di propositi che si possono, effettivamente, portare a termine.
Perché è importante stilare buoni propositi realistici?
Creare una lista di buoni propositi realistici, in linea con le nostre attitudini e che non siano eccessivamente punitivi nei confronti dei lati del nostro carattere che ci piacciono di meno, può essere un buon punto partenza.
Non è necessario raggiungere “tutto e subito”: proviamo a valutare il tempo che abbiamo a disposizione nella nostra quotidianità, cercando di capire – con un po’ di impegno ma senza stravolgere le nostre abitudini – dove inserire dei momenti in cui prenderci cura di noi stessi, mettendo al centro il nostro benessere (con hobby, sport, riposo o uno stile di vita più salutare), con l’intento di trovare qualcosa che ci fa stare bene, che ci appaga.
Raggiungere gli obiettivi stabiliti, aiuta l’autostima e rinforza la propria visione di sé stessi.
Infine, è molto importante anche accettare di non essere riusciti a portare a termine uno dei propositi che ci si era prefissati, senza per questo sentirsi mortificati o sviliti (per quanto ci sia impegnati nella realizzazione di un progetto, bisogna anche saper comprendere quando non si è in grado di realizzarlo).
Imparare ad avere gentilezza nei confronti di noi stessi quando viviamo in situazioni che percepiamo, erroneamente, come “un fallimento”, può essere il primo tra i buoni propositi per l’anno nuovo.