Pensieri positivi, aiutano davvero?

Il modo in cui vediamo e viviamo il mondo può rivelare molto sulla nostra personalità e influenzare profondamente la nostra vita. Un approccio ottimista, infatti, non solo facilita la gestione dello stress, ma ha effetti positivi su tutti gli aspetti della vita quotidiana: le persone con un pensiero positivo dimostrano maggiore perseveranza negli studi, raggiungono traguardi professionali più alti e vivono relazioni interpersonali più soddisfacenti. Essere positivi può trasformare il modo di affrontare le difficoltà quotidiane, portando a concreti benefici in termini di salute, benessere e successo personale.

Ne parliamo con il dottor Francesco Cuniberti, medico psichiatra, specialista in disturbi depressivi, d’ansia e di panico, presso Humanitas PsicoCare e Humanitas Principe Oddone a Torino

Cos’è il pensiero positivo?

Avere un pensiero positivo non significa ignorare i problemi della vita, ma affrontarli con un atteggiamento costruttivo e orientato a soluzioni. Si tratta di credere che, anche in situazioni difficili, il meglio possa ancora accadere.

Questo processo inizia spesso con un dialogo interiore, ovvero un flusso di pensieri che attraversa costantemente la mente. Questi possono essere positivi o negativi e influenzano il nostro approccio alle situazioni. Quando la mente è dominata da pensieri negativi, si tende ad adottare una visione pessimista della vita. Al contrario, chi coltiva pensieri positivi sviluppa un atteggiamento più ottimista. 

Benefici del pensiero positivo

Il pensiero positivo, che include la capacità di affrontare le sfide in modo costruttivo, non è solo il risultato del successo, ma spesso il suo punto di partenza. In particolare, favorisce lo sviluppo di comportamenti e qualità che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi in diversi ambiti della vita, tra cui:

  • Relazioni personali: le persone con un atteggiamento positivo tendono a creare relazioni più forti e soddisfacenti, che a loro volta migliorano il benessere generale.
  • Carriera e prestazioni lavorative: chi adotta un pensiero positivo è più produttivo, energico e meglio preparato ad affrontare le sfide professionali.
  • Salute fisica e mentale: gli effetti positivi del pensiero ottimistico sono collegati a una migliore salute fisica, a una maggiore resistenza allo stress e a un rischio inferiore di malattie. Inoltre, riduce la possibilità di sviluppare depressione e altre problematiche psichiatriche e psicologiche.

Tuttavia, il pensiero positivo non implica evitare le emozioni negative. Le persone con un atteggiamento positivo sono comunque in grado di riconoscere e gestire le emozioni negative quando necessario. Questo è cruciale per mantenere un equilibrio emotivo sano. La capacità di provare emozioni come la tristezza o la rabbia aiuta le persone a rispondere in modo adattivo a situazioni di stress o pericolo, favorendo reazioni come la cautela o l’autodifesa.

In sintesi, il pensiero positivo non equivale a essere in uno stato di felicità costante, ma a trovare un equilibrio emotivo. Le persone positive sanno quando è appropriato esprimere emozioni negative e lo fanno in modo controllato e costruttivo. Questo le rende più resilienti, capaci di affrontare situazioni complesse senza esserne sopraffatte. La gestione delle emozioni negative, infatti, è un segno di maturità emotiva che contribuisce ulteriormente al successo personale.

L’ottimismo e il pessimismo influenzano direttamente il modo in cui le persone affrontano le sfide quotidiane. Di fronte a problemi, di qualunque intensità, le reazioni emotive possono variare dall’entusiasmo alla frustrazione, da stati d’ansia a tristezza. Non esistono emozioni che non si possono provare, né eliminare. Ma l’importante è riconoscerle e riuscire a gestirle nel modo corretto.

Che differenza c’è tra ottimismo e pessimismo?

Gli ottimisti sono coloro che si aspettano che accadano cose positive, mentre i pessimisti anticipano che le cose andranno male. Anticipare il meglio piuttosto che il peggio influisce profondamente sui processi comportamentali e sul modo in cui le persone affrontano la vita. Gli ottimisti e i pessimisti differiscono nel modo in cui gestiscono le difficoltà, lo stress, i conflitti e su come affrontano i problemi quotidiani e su come utilizzano le risorse sociali ed economiche che dispongono.

L’ottimismo si associa a una minore disperazione, che è un noto fattore di rischio per la depressione, e sembra aumentare la capacità di resistere agli eventi stressanti. Questa resilienza non solo riduce il rischio di malattie mentali, ma contribuisce anche a migliorare lo stato di salute generale. 

Come riconoscere il pensiero negativo?

Ecco alcuni segnali comuni di pensiero negativo:

  • Concentrarsi solo sugli aspetti negativi, ignorando quelli positivi
  • Incolparsi automaticamente quando qualcosa va storto
  • Prevedere sempre il peggio, anche senza prove
  • Attribuire sempre la responsabilità a qualcun altro per i propri problemi
  • Rimproverarsi per non aver fatto tutto ciò che sarebbe stato necessario fare
  • Far sembrare i problemi più grandi di quanto siano realmente
  • Imporsi standard irrealistici, predisponendosi al fallimento
  • Vedere tutto come bianco o nero, senza vie di mezzo.

Come sviluppare il pensiero positivo?

Imparare a trasformare il pensiero negativo in positivo richiede tempo e pratica, ma può migliorare notevolmente il benessere di una persona. Ecco alcuni consigli:

  • Concentrarsi su un aspetto della propria vita che viene recepito in modo negativo e provare a cambiarne l’approccio.
  • Prendersi un momento, durante la giornata, per riflettere sui propri pensieri. Se emerge negatività, cercare di trasformarla in una riflessione positiva. Una pratica utile è scrivere i propri pensieri analizzandoli e cercando spunti d’interpretazione diversi.
  • Imparare a sorridere anche nelle situazioni difficili. Ridere può aiutare a gestire meglio lo stress.
  • Accogliere le emozioni, qualunque esse siano, affrontandole e non spaventandosi.
  • Mantenere uno stile di vita sano. L’esercizio fisico, una dieta equilibrata e un sonno adeguato sono fondamentali per mantenere un buon equilibrio mentale.
  • Circondarsi di persone positive può aiutare a mantenere una visione ottimista e a gestire meglio lo stress.
  • Essere gentili e non dire nulla a se stessi che non si direbbe a un’altra persona. 

Di seguito alcuni esempi di dialogo interiore negativo trasformati in pensieri positivi:

Dialogo interiore negativo: Non l’ho mai fatto prima.

Pensiero positivo: È un’opportunità per imparare qualcosa di nuovo.

Dialogo interiore negativo: È troppo difficile.

Pensiero positivo: Affronterò la questione da una prospettiva diversa.

Dialogo interiore negativo: Non ho le risorse.

Pensiero positivo: Riuscirò a trovarle.

Dialogo interiore negativo: Sono troppo pigro per farlo.

Pensiero positivo: Non sono riuscito a inserirlo nei miei impegni, ma posso riesaminare alcune priorità.

Dialogo interiore negativo: Non c’è modo che funzioni.

Pensiero positivo: Posso provare a farlo funzionare.

Dialogo interiore negativo: È un cambiamento troppo radicale.

Pensiero positivo: Correrò il rischio.

Dialogo interiore negativo: Nessuno si preoccupa di comunicare con me.

Pensiero positivo: Vedrò se riesco ad aprire i canali di comunicazione.

Dialogo interiore negativo: Non migliorerò di molto in questo.

Pensiero positivo: Ci riproverò.

Quando la negatività e la difficoltà a gestire i pensieri negativi e il pessimismo diventano troppo intensi o impattanti sulla vita e sulle relazioni, è il momento di chiedere aiuto: tramite un percorso di psicoterapia come quello cognitivo comportamentale è possibile avere strumenti e tecniche per modificare il proprio modo di vivere il quotidiano, gestire le emozioni e i pensieri disfunzionali.

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