Il rientro dalle vacanze può essere stressante, con il ritorno ai ritmi frenetici, scadenze serrate e ambienti di lavoro competitivi. Questa situazione può scatenare un’ansia da lavoro correlata, caratterizzata da preoccupazioni e difficoltà a riprendere la routine quotidiana. Vi è progressivamente una disregolazione del nostro sistema dello stress, associato a modifiche ormonali che rendono il nostro corpo e la nostra mente più “stanchi” e sofferenti, facendoci perdere i benefici delle vacanze appena trascorse
Ce ne parla il dott. Francesco Cuniberti, medico psichiatra, specialista in disturbi depressivi, d’ansia e di panico, presso Humanitas PsicoCare e Humanitas Principe Oddone a Torino.
Quali sono i sintomi dell’ansia da lavoro?
I sintomi più comuni dell’ansia da lavoro includono:
- Aumento di stanchezza e irritabilità
- Riduzione della capacità di concentrazione e di attenzione
- Maggior rischio di commettere errori, innescando un circolo vizioso di insicurezze
- Riduzione dell’autostima
- Rinuncia a incarichi, opportunità o promozioni per paura di maggiore ansia e stress.
Con il calo dell’autostima, l’aumento dell’ansia e il deterioramento del benessere fisico, lo stress lavorativo inizia a influenzare negativamente sia l’ambiente familiare che quello professionale.
Quali sono le conseguenze dell’ansia sul lavoro?
Quando lo stress lavorativo diventa insostenibile, le conseguenze sul lavoro diventano evidenti, aumentando lo stato di insofferenza, il rapporto con i colleghi, la capacità di lavorare correttamente e il rischio di commettere errori. Ma i problemi non riguardano solo la persona, ma anche il rapporto con i familiari e la vita quotidiana. Inoltre, può compromettere anche la salute fisica, diventando un fattore di rischio per diverse patologie come quelle cardiovascolari, specie se sono associate a orario di lavoro eccessivo, abitudine al fumo, obesità e ipertensione.
Se non affrontato, lo stress lavorativo cronico può portare anche allo sviluppo di veri e propri disturbi del sonno, d’ansia e depressione. In alcuni casi, si manifestano attacchi di panico improvvisi, detti “a ciel sereno”, e in situazioni più gravi può essere necessario un intervento specialistico, sia psichiatrico che psicoterapeutico.
Cosa fare quando si presentano i sintomi dell’ansia da lavoro?
Riuscire a mettere come priorità il proprio benessere è essenziale per poter ritrovare la serenità lavorativa e familiare persa. Fondamentale è confidare le difficoltà alle persone vicine, ai familiari o a qualche collega con cui si è più in confidenza. Infatti, condividendo le difficoltà, spesso si può scoprire che altri le hanno già vissute e superate. E in questo modo, non sentirsi sbagliati e non vergognarsi delle proprie difficoltà. Pertanto, è importante:
- Prendersi cura di sé: mantenere la calma e dedicare del tempo al proprio benessere fisico e mentale. Questo aiuta a gestire meglio il ritorno al lavoro.
- Curare lo stile di vita: regolare il ritmo sonno-veglia, alimentarsi correttamente, fare attività fisica e ridurre l’uso di sostanze eccitanti come caffè e bevande gassate.
- Rendere confortevole l’ambiente di lavoro: organizzare la scrivania, inserire oggetti personali che trasmettano tranquillità e riducano l’ansia.
- Condividere momenti di pausa con i colleghi.
Infine, se lo stress persiste, valutare la possibilità di chiedere un aiuto specialistico, così valutare un possibile cambio di mansioni o, perfino, la possibilità di un nuovo lavoro per interrompere il circolo vizioso dell’ansia lavoro correlata e trovare nuovi stimoli e prospettive.